MANGIMI LIQUIDI: IL VALORE FUNZIONALE OLTRE QUELLO NUTRITIVO

BENESSERE DELLA FLORA RUMINALE

INTRODUZIONE

I mangimi liquidi possono essere considerati alimenti funzionali poiché, oltre ad avere un ruolo nutrizionale, contribuiscono in modo positivo a una o più funzioni fisiologiche per l’organismo dell’animale (ILSI Europe Concise Monograph, 2002). I mangimi liquidi sono composti da diverse fonti di zuccheri e acidi organici e apportano benefici riscontrabili a livello del rumine per quanto riguarda.

  • Un pH maggiormente costante
  • Il favorire i batteri cellulosolitici
  • Lo sviluppo delle papille ruminali

DEGRADAZIONE RUMINALE: UN MOTORE A CUI SERVE ENERGIA

Esistono circa duecento specie di batteri nel rumine in grado di degradare i diversi substrati forniti alla vacca da latte per ricavarne sostanze nutritive. Vi sono poi anche protozoi e almeno tre specie di funghi anaerobi (Bertolami, 2012). La microflora ruminale è quindi una popolazione in continuo sviluppo e capace di adattarsi agli alimenti somministrati in razione, in modo da risultare il più efficiente possibile.

Fornire diverse fonti di zuccheri nella dieta delle vacche da latte ci permette quindi di alimentare in maniera completa i diversi microrganismi che popolano il loro rumine, facilitando i processi di degradazione degli alimenti.

La digestione dei carboidrati e della fibra si può suddividere in due fasi: una extracellulare e una

intracellulare. Nella prima, i batteri utilizzano degli enzimi per attaccare cellulose, emicellulose, amidi

e zuccheri con la formazione di glucosio e fruttosio; nella seconda fase i monosaccaridi ottenuti vengono

assorbiti e utilizzati dai batteri per produrre energia e catene carboniose utili alla sintesi proteica degli stessi. Inoltre, la popolazione fungina che abita nel rumine (circa il 10% della massa microbica), è capace di degradare le barriere strutturali dei vegetali e di produrre alti livelli di cellulasi ed emicellulasi, enzimi in grado di scindere le fibre (Akin e Borneman, 1990). I funghi utilizzano come fonte energetica: cellobiosio, fruttosio, glucosio e lattosio (Phillips, 1988).

ZUCCHERI SEMPLICI IN RAZIONE: SEMPLICEMENTE NECESSARI

Negli anni sono stati condotti svariati studi sull’utilizzo delle diverse fonti di zuccheri utilizzabili nella dieta delle vacche da latte: tutti hanno confermato che è necessario arrivare a una quota in razione del 7 – 8% di zuccheri. A sostegno di queste tesi sono interessanti i risultati ottenuti da Palmonari et al. nel 2018 (In press). In questo studio è stata analizzata la digeribilità della fibra in vacche alimentate con razioni addizionate diversamente: in un gruppo con saccarosio, in un gruppo con melasso e in un gruppo con una miscela di miscela di zuccheri e acidi organici zuccheri e acidi organici. In tutti e tre i casi si è osservato un aumento della digeribilità, ma i risultati migliori si sono visti nel terzo gruppo. L’utilizzo di diverse fonti di zuccheri addizionate con acidi organici ha consentito in questo gruppo di soddisfare in maniera più esauriente il fabbisogno della microflora del rumine e ha riportato un +25% nella digeribilità della fibra.

La mucosa del rumine presenta un epitelio provvisto di numerose e lunghe papille, il cui ruolo è quello di

aumentare la superficie di assorbimento disponibile nel rumine (Bertolami, 2012). Nelle vacche adulte lo

sviluppo delle papille è promosso dal butirrato, il quale crea i presupposti per una migliore assimilazione dei principi nutritivi. L’acido butirrico è un acido grasso volatile (AGV) presente nel rumine e prodotto dai batteri butirrici a partire da zuccheri semplici. Una dieta ricca in zuccheri solubili, per esempio quando si somministrano erbe giovani o melasso, può portare all’aumento della produzione di butirrato (Palmonari et al.2020).

Si intuisce quindi come, al di là dell’aspetto nutrizionale degli zuccheri, vi sia un ruolo funzionale positivo

sul benessere fisico del rumine con una diretta

conseguenza sullo stato di salute dell’animale. Inoltre, papille ruminali ben sviluppate permettono di sfruttare al meglio la razione somministrata, aumentando la superficie di assorbimento dei nutrienti.

CONCLUSIONI

I mangimi liquidi, contenendo diverse fonti zuccherine miscelate ad acidi organici, espletano maggiormente il ruolo di alimenti funzionali rispetto a singole fonti di zuccheri, poiché riescono a concentrare in un unico prodotto i benefici di ogni singolo componente che contengono. Un rumine sano è sinonimo di una vacca sana che saprà sfruttare al massimo il suo potenziale genetico, garantendo una maggiore efficienza alimentare e quindi produzioni più elevate della media. Sicuramente una vacca più sana ed efficiente saprà sfruttare al meglio la razione somministrata, coadiuvando tutti i processi fisiologici del rumine. Processi che si rifletteranno su un positivo bilancio energetico, che aumenterà la fertilità della vacca.