A Herd in Great Shape With the Energy of Sugar Plus
Da quando i fratelli Marco e Luca Dellarossa di Centallo (Cn) utilizzano i mangimi liquidi zuccherini nell’unifeed di manze e vacche, le performance del loro allevamento hanno spiccato il volo…
È sempre bello vedere dei giovani trentenni alla guida di solide realtà agricole, con tutte le carte in regola per affrontare l’insidioso mercato del latte.
Non fa eccezione l’allevamento dei fratelli piemontesi Marco e Luca Dellarossa, rispettivamente di 30 e 29 anni: una realtà decisamente performante (vedi box), da pochi anni affidata alle amorevoli cure dei nostri due protagonisti. Che fin dalla più tenera età, si sono appassionati all’allevamento del bestiame da latte, al punto da voler rinunciare ad altre prestigiose carriere, in altri settori.
“Il merito di certi risultati – puntualizzano subito i due fratelli – va dato in primis a nostro padre e a nostro zio, Claudio e Massimo Dellarossa, che ci hanno dato l’opportunità di lavorare su una mandria di ottimo livello In effetti le pareti dell’ufficio aziendale sono tappezzate di foto che ritraggono una batteria di magnifiche vacche Holstein, a cominciare da una capostipite olandese che oggi ha in stalla la bellezza di 35 nipoti. E non a caso il nome dell’allevamento cuneese compare sempre in cima alle classifiche dell’Anafibj sui migliori allevamenti italiani per PFT. “Le nostre – ci spiegano – sono vacche funzionali, selezionate in primo luogo per fertilità, longevità, basse cariche cellulari e resistenza alle mastiti”.
Tanto che, forti anche dell’ottima performance riproduttiva (35% di PR medio annuo) e dell’alto tasso di nascite femminili, i fratelli Dellarossa hanno sempre venduto un bel numero di manze da vita. Una cinquantina – ci dicono – solo nell’ultimo anno.
I fratelli Dellarossa hanno ereditato una mandria di ottimo livello genetico: nell’ufficio aziendale sono appese le foto di alcune celebri capostipiti
Lavori in corso
Un fatto è certo: per sfruttare appieno l’eccellente potenziale genetico di queste Frisone, ci vogliono ottimi foraggi, una razione ricca e ben formulata, strutture adeguate, a misura di benessere bovino, e mantenute in condizioni eccellenti. “Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto – ci informano i diretti interessati – i lavori sono in corso”.
Il centro aziendale, costituito in buona parte da strutture risalenti a 25 anni fa, è infatti in piena fase di restyling: ecco, ad esempio, l’impianto di raffrescamento per le lattifere (basato su ventilatori a pale in stalla e acqua nebulizzata in sala di attesa), o la nuova, splendida vitellaia.
Per quanto riguarda invece il capitolo alimentazione, i giochi sono fatti: “i nostri unifeed – premettono i nostri interlocutori – sono costituiti in larga parte dagli insilati prodotti in azienda: silomais e pastone di mais, ma anche frumento insilato Ludwig e un po’ di loietto fasciato.
L’apporto di amido, insomma non manca, ma le nostre vacche hanno anche bisogno di zuccheri semplici. A tal fine utilizziamo da anni e in pieno accordo con i nostri alimentaristi, i mangimi liquidi della linea Sugar Plus”.
L’unifeed aziendale è a base di insilati ricchi di amido; gli zuccheri semplici apportati dalle miscele Sugar Plus conferiscono gusto, amalgama ed energia prontamente disponibile
A sinistra: anche le manze consumano un unifeed integrato con un mangime liquido Sugar Plus, aggiunto in ragione di 0,5 kg/capo/giorno. A destra: la nuova vitellaia
Alti dosaggi…
Alcuni anni fa, raccontano infatti Marco e Luca, le vacche sembravano carenti di energia e le performance riproduttive non brillavano. “Ma con il lavoro di squadra tra noi, il veterinario e i nostri alimentaristi e con l’intervento del team Sugar Plus – affermano decisi i due fratelli- abbiamo superato l’impasse”.
Il segreto, rivelano ancora i Dellarossa, sta nel dosaggio: “abbiamo visto che ad alti livelli di inclusione, gli effetti delle miscele Sugar Plus sono molto evidenti. Ecco perché, adesso, il nostro obiettivo è arrivare a un 6-7% della sostanza secca”. Ma lasciamo parlare i numeri: fino ad oggi l’unifeed invernale delle vacche includeva 1,8-2 kg/capo/giorno di Citrus P, una miscela Sugar Plus contenente zuccheri semplici, glicerolo e acidi organici; in estate invece, a fronte di un leggero calo nell’apporto di pastone di mais e per stimolare i consumi alimentari, Citrus P è stato offerto in ragione di 2-2,5 kg capo giorno. Per le manze, lo standard era di 0,5 kg capo giorno.
…ottimi risultati
Quanto ai risultati di questa scelta, sono gli stessi fratelli Dellarossa a mettere i puntini sulle i: “a questi livelli di inclusione, l’effetto è come dicevamo molto evidente: la razione è più appetibile, amalgamata ed omogenea; la demiscelazione da parte delle bovine è semplicemente impossibile; le produzioni e la fertilità prendono il volo…”.
E non è finita qui: a fronte di una produzione media che nel corso dell’anno è di 44 kg al giorno per vacca, il consumo medio annuale di sostanza secca è di 24,5, a testimonianza dell’alto tasso di efficienza alimentare. Un dato su cui meditare, non è così?
Taken from Allevatori Top N.10